In tre versi Dante con la sua maniera magnifica riassume tutte le sue idee:
Luce intellettual piena d'amore,
Amor di vero ben pien di letizia,
Letizia che trascende ogni dolzore.
L'amore se vi trasporta apparenze di ben seguendo false, č sensualitá, č cosa materiale, volgare: «letizia» č la soddisfazione che si ha facendo il bene, č nella concordia dei pensieri e delle azioni. - «Il finito e l'infinito e la loro relazione» di Cousin, e la formola di Hegel riprodotta anche da Gioberti, e la triade di Mazzini č questo concetto di Dante.
Da tutto questo quali conseguenze derivano? Come in politica, in filosofia, in religione, Mazzini si allontana dall'individualismo e pone la base sociale nell'essere collettivo, popolo, e nell'essere generale, umanitá; - cosí mette la base dell'arte nella veritá universale, non interpretata da questo o da quello, ma liberamente dal genio. Come l'umanitá č essa direttamente interprete di Dio, senza che vi sia in mezzo un papa od un imperatore, cosí il genio interpreta la veritá universale senza l'aiuto di alcuno.
Messo a fondamento dell'arte l'universale, in pratica cosa č la letteratura che Mazzini vagheggia? Come non ammette chiese nazionali, cosí non ammette letterature nazionali, aspira ad una letteratura europea, anzi, allargandone i limiti, cosmopolita. Ed in un discorso d'una certa importanza, tenuto conto specialmente della sua etá, perché giovane ancora quando lo scrisse, trova argomenti abbastanza plausibili per dimostrare che, quando la civiltá si allarga e c'č comunanza d'idee nelle varie nazioni, la letteratura acquista caratteri di universalitá. Crede che giá siamo all'epoca in cui la letteratura, spogliata delle particolaritá nazionali, si fa europea.
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