Questo sostituire il contenuto e la sua natura alla vita dell'ideale poetico, è grave sbaglio.
Quando parlo di uomini che tanto rispetto, sono uso a guardare queste cose non assolutamente, ma rispetto ai tempi: e, se ricordate i tempi in cui Mazzini pensava tutto quel che vi ho esposto, troverete non poco da lodare. La letteratura italiana era senza contenuto, si nutriva di ciance e di frasche, era arcadica ed accademica, senza niente di vitale: comprendete l'utilitá e la serietá della teoria di Mazzini quando per opposizione a quella letteratura ed a quell'arte puramente formale si gitta ad un altro estremo, all'importanza del contenuto. Anzi questo diventò carattere della nostra letteratura. Eccetto Manzoni, se guardate gli scrittori ed i poeti di quel tempo, ci trovate arte? No, altre preoccupazioni ne impedirono lo sviluppo, specialmente le preoccupazioni politiche, e quando un uomo ha il core pieno d'impressioni e passioni politiche, religiose o filosofiche, non può avere il puro sentimento artistico. Lo stesso fu in Germania, e lo dico non a biasimo ma per constatare un fatto: avemmo letteratura politica. Oggi che da molti punti di vista la parte politica è esaurita e si tratta non di costituzione politica ma di educazione e di ricostruzione del sentimento religioso, oggi è piú facile, se la materia dell'arte non manca, ricostituire il sentimento dell'arte ch'ebbe l'Italia cosí profondo nel Cinquecento e poi smarrí nella sua decadenza.
Che diremo poi dell'ideale artistico di Mazzini, fondato non su questo o quell'individuo, ma sul popolo?
| |
Mazzini Mazzini Manzoni Germania Italia Cinquecento Mazzini
|