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      È il marchese di Posa; - un individuo di fantasia uscito dalla mente giovanile di Schiller riscaldata dalle opinioni che allora la Francia metteva in voga, un simbolo che rappresenta idee, non giá sé stesso. Quel personaggio dunque che giustamente viene, non dico criticato, ma considerato a questo modo da tutti i critici di Schiller, è per Mazzini il piú grande personaggio poetico: cosí nell'arte finisce proprio la vita.
      Ora, esaminati tutti i pensieri di quest'uomo ne' diversi rami cui s'indirizza, siamo in grado di domandarci: Chi dunque è Mazzini? Quali sono i suoi caratteri? Una volta stabilito questo potremo giudicare lo scrittore il quale è formato dall'ingegno, dal carattere, dalle opinioni.
      Base dell'ingegno di Mazzini è la collettivitá. Quando un oggetto gli si presenta, sua naturale inclinazione è di scorporarlo, togliergli le differenze particolari, individuali, farne un universale, e l'individuo diventa il collettivo ed il generale, - patria, Dio, religione, famiglia, ecc. Ottenuto il generale, Mazzini se ne appassiona. Tutto ciò non è opera di astrazione filosofica fatta a freddo mercé l'intelligenza; tutto ciò fa impressione sulla sua fantasia, fa vibrare le corde del suo core. E siccome l'uomo non si può appassionare del genere o della specie, allora egli forma un individuo metafisico; il generale per lui acquista tutt'i particolari di un individuo, e ne fa la descrizione in cui vi par di vedere una persona mentre non c'è che il generale circondato da apparenze individuali.


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Secondo) La scuola liberale e la scuola democratica
di Francesco De Sanctis
pagine 590

   





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