Qual'è la conseguenza di questo sistema poetico artificiale? In ogni poesia avete l'elemento fantastico e l'elemento de' versi, musicale, che ha bisogno d'essere riscaldato. Potete dire tutto ciò che volete con semplicitá e naturalezza, quando sia per sé stesso interessante. Ma quando dell'Austria fate un mostro, di Niccolò un orso, dello straniero un'aquila a due teste, de' soldati ombre, e delle ombre un nembo, - quando vi trastullate con simili frasi, non potete piú parlare in modo naturale, siete trascinato ad esagerare la forma, e precipitate in piena rettorica. Rossetti non sa mai dire le cose con semplicitá, appunto perché mancano le cose, e ce n'è soltanto il travestimento, fantasmi dell'immaginazione che sente bisogno di riscaldare, e il calore non può cavarlo dalle immagini stesse, perché esse non hanno vita, nemmeno dalle cose sottoposte alle immagini, perché non ci sono, e quindi lo trae da rapporti, personificando ed amplificando, cavando fuori tutto un arsenale di rettorica. Quindi lo stile è falso ed esagerato, - è una forma che pure poteva compatirsi nel secolo XVII, ma oggi si direbbe presa dal trivio.
Per esempio, parlando dell'Austria, comincia cosí:
E fino a quando, svergognata putta,
Fia che sul mondo il tuo fetor si spanda?
Vecchia cancrena di Germania tutta,
Austria esecranda!
Queste imprecazioni, addensate e triviali, vi mostrano come egli cerchi dare calore fittizio ai fantasmi che ha innanzi:
E te la terra tuttavia sostiene,
Che spargi il fumo ad offuscar le menti.
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