Poco poi sorse sull'orizzonte una nuova stella. Parini appare troppo arido e classico innanzi ai Sepolcri. Ugo Foscolo comparve e trasse la gioventú in vie piú splendide. La sua traduzione del Viaggio sentimentale di Sterne aveva gittate in Italia nuove forme di poesia: allora Berchet tradusse il Vicario e la celebre ballata di Edevino, ch'è in quel romanzo. Piú tardi vennero le Grazie, il gentile poemetto di Foscolo: la forma non era stata mai cosí bella e cosí pura come in quello, dove al tempo stesso sentite che l'uomo non è piú poeta, che l'ispirazione è andata via e l'è succeduta una maggior cura della forma. Ebbene, Berchet allora imitò i frammenti delle Grazie e scrisse frammenti sul Lario con la stessa forma marmorea, liscia, con la stessa freddezza interna ch'è nel carme di Foscolo.
Fin qui vedete un giovane da cui sono molto lontani Metastasio e Tasso, che si trova sotto l'influsso non del classicismo antico, ma della nuova scuola italiana, rappresentata da uomini co' quali era in contatto, Parini, Monti, Foscolo.
Né egli solo subí quel fascino de' grandi poeti viventi: le stesse imitazioni trovate nelle prime poesie di Manzoni, il quale era entusiasta di Monti - ricordate i celebri quattro versi - ed era entusiasta di Alfieri: le stesse imitazioni trovate in Bellotti, il traduttore di Sofocle, in Torti, in tutti quegli scrittori che poi mutarono indirizzo.
Il Regno italico sparve come ombra; la Lombardia diventò parte integrante dell'impero austriaco: all'influenza filosofica e letteraria della Francia abbattuta successe quella dell'Inghilterra e della Germania vincitrici: nuove forme penetrarono fino a Milano e sapete con chi?
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