Comparisce una Elvira, poi Licinia, Virginia, Cornelia, tipi spregevoli che l'autore ricorda citando appunto Messalina. Che cosa è questa satira? È un gruppo di figure le quali non sono personaggi reali e vivi e presenti. Berchet ha foggiato de' nomi e li ha appiccati a delle personificazioni, e con particolari che non possono far nascere il sorriso, ma vi riempiono di tristezza e di disgusto.
Quando appare sull'orizzonte letterario Ugo Foscolo, sbuccia subito in Berchet l'imitazione di Foscolo. Questi, ne' frammenti delle Grazie, descrive fra l'altro i bei laghi d'Italia, e Berchet nei suoi versi intitolati il Lario descrive il lago di Como con le sue belle isolette. Oramai la perfezione tecnica è giunta a tale che se non un poeta, vi rivela un gran fabbro di versi. Ecco come descrive l'isola Comacina:
Ecco si stende, e ai flutti alto sovrastaIl promontorio. E se a diritta il guardo
Non discerne che rupi imposte a rupiSalienti dal lago alla nembosa
Vetta di Primo, a te ride a sinistraDi Tremezzo la sponda, ov'Austro eterno
I fior piú begli, i piú bei frutti educa.
Quivi la pompa de' suoi rami alteroSpiega l'arancio; e al caro olmo la vite
Giovinetta si sposa; e qui gli uliviInghirlandan le falde ampie de' monti,
Al cui pendio di molta ombra cortesiCrescon i castagneti. E se la lena
Spingerti giova e i passi su per l'ertaDai popolati allor pascoli erbosi
Il belato udirai di mille gregge;
Mentre d'indole varia insiem confusiGiú pel clivo frondeggiano infiniti
Alberi; e tutti i lor pomi maturano,
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