In tutto questo è qualche cosa di crudele, di oltrepassato che deve offendere il senso morale degl'italiani. I tedeschi ci vedono alcunché della loro nazione, ci trovano un interesse storico, il quale afforza l'interesse poetico. D'altra parte dicono che le romanze sono immorali; ma che un popolo abbia vero e profondo sentimento di Dio e la bestemmia sia per lui una ribellione a tutte le leggi divine ed umane, ed allora non gli parrá strano che una offesa infinita riceva pena infinita.
Qui comincia proprio la parte debole della lettera di papá Grisostomo. I principii generali che vi si trovano esposti, sono immortali; ma quando l'autore va piú al particolare e ci mette innanzi le due poesie di Bürger come modelli e sostiene che presso di noi non possono piacere perché prive di interesse morale e storico, - allora scopre la parte difettosa e morta del romanticismo.
Manzoni voleva che chi legge una poesia, non solo ci vedesse una cosa vivente prodotta dalla fantasia; ma ancora qualche cosa di positivo e di reale. Capite quindi perché immaginò i Promessi Sposi a quel modo, e confuse il vero poetico con il vero storico. Nello stesso errore cadde Berchet, il quale pensava che una poesia, anche se non storica, debba contenere almeno un fatto creduto una volta dai nostri antenati, perché possa produrre impressione.
Anche oggi, se vi leggessi la novella del carbonaio di Passavanti, vi farei drizzare le chiome. C'è niente di piú grottesco di Ugolino, quella testa che è cappello all'altra testa e la rode?
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