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      Berchet ha in modo stupendo ritratto questo stato:
     
      .....Che giova? Siam nati a servir.
     
      L'ironia è la coscienza di essere obbligati a rimanere in quelle condizioni. Anche in Manzoni trovate siffatta specie d'ironia: per esempio quando vi parla de' soldati che scorazzavano pel paese e toglievano l'onore alle fanciulle, il poeta sorride e dice: Il mondo è stato sempre cosí.
      Ed il nostro Berchet, prima classico, poi romantico, che argomenti sceglie? Per che si appassiona? Scava leggende tedesche, ricorda tradizioni del Medio evo, i Visconti, il Sire di Monforte, si appassiona per questioni puramente letterarie, come quelle dell'unitá di tempo e di luogo, de' caratteri delle romanze e delle ballate, de' metri poetici e simili. Anche quando esamina l'Eleonora ed il Cacciatore feroce di Bürger si occupa appunto di questioni secondarie. L'Eleonora è soggetto morale, o soggetto storico? piacerá in Italia? con quale metro tradurla? E non solo vi si appassiona lui e ne parla col linguaggio degli uomini compressi, con l'ironia; ma i contemporanei, a queste che oggi paiono freddure, annettevano tanta importanza, che vi scandalizzerei dicendovi i mezzi iniqui ai quali ricorsero le due parti - classici e romantici - e le insidie, e le accuse, le calunnie, le delazioni al governo per abbattere gli avversari.
      Codesta Eleonora di Bürger, di cui tanto si disputò allora, che ha in sé d'importante e di nuovo? Berchet, che ne parla cosí a lungo nella celebre lettera di Grisostomo, ha veduto veramente ciò che vi è di vivo, ciò che poteva con ragione opporre ai classici?


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Secondo) La scuola liberale e la scuola democratica
di Francesco De Sanctis
pagine 590

   





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