Chi son quelli che accorrono da ogni parte? Perché quella giovane ad un tratto, si gitta per terra? Tutto ciò è falso, è rettorico, proprio dei nostri poeti classici. Bürger comincia direttamente e subito vi mette in mezzo all'azione. Ed ecco come:
«Sul far del mattino Eleonora sbalzò agitata da sogni affannosi: Sei tu infedele, o Guglielmo, o sei tu morto? E fino a quando indugerai?».
Cosí sin dal principio e nel modo piú semplice vi trovate nella situazione. Quando la fanciulla si accorse che Guglielmo era morto «si stracciò la nera chioma, e furibonda si buttò sul terreno». Son tutte proposizioni principali e senza sviluppo. Qui comincia intanto un dialogo stupendo.
«Accorse precipitosa la madre - O Dio, misericordia! Che hai, che t'avvenne, figlia mia cara? - E se la serrò fra le braccia.
- O madre, madre! È perduto, è morto. Or vada in rovina il mondo, e tutto vada in rovina! Non ha misericordia Iddio. Ahi me misera! misera!»
Il motivo delle parole della madre è questo: - Tu dei fare il volere di Dio. Ed il motivo delle parole della figlia è: - Dio non può dar vita ai morti, non ha misericordia. Sono due pensieri popolari, comuni, niente ricercati. Nel popolo trovate sovente la vecchiarella che si scandalizza quando la figliuola bestemmia, e la figliuola forsennata che si ostina a bestemmiare. La fine è:
«Senza di lui, né sulla terra né fuori della terra posso aver pace io mai». Fra il principio e questa fine, è sempre lo stesso il pensiero della madre, sempre lo stesso quello della figlia; ma è sviluppato con un crescendo, affannoso nella prima e disperato nella seconda.
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Eleonora Sei Guglielmo Guglielmo Dio Iddio Dio
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