L'inglese che le salva lo sposo, non è per lei l'anglo abborrito, anzi gli dice: - tu sei pietoso, e un giorno mi sará caro pensare a te,
Un rifugio fia dolce al cor mioRammentar chi m'ha salvo il marito.
E quando questi si desta, ella pensa: chi sa? e vorrebbe che stendesse la mano al suo salvatore.
È una creatura gentile, tutta grazie, strettamente femminile, che rompe ciò che di troppo esagerato è nella situazione. Ed è un personaggio, un carattere? Formata di pasta piú dolce di quella del marito, sente per organo di lui; come nei fratelli siamesi, tutte le vibrazioni del suo cuore vengono dalle vibrazioni del cuore del suo compagno: a lui non si può contrapporre e creare una posizione drammatica. Quando il marito parla, ella tace: ne sposa le passioni perché lo deve rispettare; ma quando egli è sopito, quando non è lá, riprende possesso di sé, effonde tutta la sua natura femminile, - onde l'incanto della narrazione dell'eccidio di Parga ch'ella fa all'inglese.
Spesso la logica uccide la poesia: logicamente parlando, quando il fine della poesia è rappresentare l'indignazione per la patria venduta, quando in ciò converge tutta questa composizione, che dovrebbe essere il racconto della caduta di Parga? Invece di particolari, dovrebbe contenere le promesse degl'inglesi, il loro perfido accordo col nemico di Parga, il mercimonio della infelice cittá. Tutto il fuoco poetico, qui dovrebbe concentrarsi. - E se invece della greca quel racconto lo facesse un uomo di Parga o il marito, il discorso di lui sarebbe pieno di ruggiti: egli perderebbe la calma, spingerebbe la passione sino al furore, e la poesia diventerebbe, se cosí potessi dire, un uragano.
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