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      Altrove dice:
     
      .... e la queta mareaSi coverse di lungi ululati.
      Sí che il dí del naufragio parea.
     
      Il parea rimane staccato, e il verso sembra si limiti alle parole sí che il dí naufragio, e sia un settenario.
      Altra difficoltá del decasillabo si presenta quando deve essere fatto in modo da permetterci di accentuare le idee. Se tutte le idee fossero di egual valore, eguali potrebbero essere i versi.
      Ricordate per esempio:
     
      S'ode a destra uno squillo di tromba,
      A sinistra risponde uno squilloD'ambo i lati calpesto rimbomba
      Da cavalli e da fanti il terren.
     
      C'č qui una frase che spicchi? No, l'impressione viene da tutto l'insieme che esprime un movimento rapido. Ma spesso fra idee varie dovete accentuarne una, sí che faccia stacco e vi dia essa l'impressione. Nel decasillabo questo stacco č difficile ad ottenere. Il Berchet ci riesce in modo maraviglioso, specialmente col mettere alla fine del verso una parola lunga, un quadrisillabo costringendo la voce a fermarsi su di esso. Nel seguente:
     
      I miei figli, per Dio! fremeranno,
     
      la voce si ferma tutta sul fremeranno, anzi voi dovete cangiarla se volete leggere con espressione: il fremeranno č tutto. Anche in quelli giá citati:
     
      e la queta mareaSi coverse di lunghi ululati,
     
      l'ultima parola, lunghi ululati, dá immagine del pianto de' fuggenti, č un aggettivo solo che, invece di lunghe descrizioni, esprime il contrasto delle due idee, la placidezza del mare, la concitazione delle turbe.
      Ho voluto mostrarvi un po' queste che si dicono finezze ed artificii, - e non č vero, perché son cose che noi troviamo e distinguiamo dopo che il poeta ha scritto; egli non ci pensa nel caldo della creazione.


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Secondo) La scuola liberale e la scuola democratica
di Francesco De Sanctis
pagine 590

   





Berchet Dio