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      Le chiamerei evanescenti, per indicare i sentimenti che il poeta ritrae e che finiscono in forma condensata e ripiegata in sé, la quale dice tanto perché racchiude il pensiero che travaglia al di dentro, il sentimento che rode il cuore come tarlo: sono situazioni che si annunziano drammatiche e si trasformano in liriche. In esse è tutto il 21, senza simboli e ragionamenti, o giochi d'immaginazione e frasche come in Rossetti. Qui il 21 vien fuori a poco a poco, legato ad un nome, per esempio Clarina, a un accidente, ad un fatto particolare. Non scene drammatiche, ma se posso dire cosí, piccoli quadri che si gittano innanzi da sé, appariscono momentaneamente, senza il contorno e il finito. Tal'è il giuramento degl'italiani intorno alla bandiera tricolore:
     
      Tutti unisca una bandieraFu la voce delle squadre,
      D'ogni pio fu la preghiera,
      D'ogni savio fu il voler;
      D'ogni sposa, d'ogni madreFu de' palpiti il primier.
     
      È una strofa che non sará mai dimenticata, ed è appunto un piccolo quadro, il quale rappresenta una situazione determinata: è palpito. Quell'entusiasmo volete vederlo?
     
      Una patria avevi in priaChe tu a me donassi il cor;
      Rompi a lei le sue catene,
      Poi t'inebbria dell'amor. -
     
      E che lingua è questa? Pare lingua da strada, - tutto l'incanto
      è nella melodia, di cui può darvi saggio quella strofa chemostra l'Italia tradita ed oppressa e che dice tutto:
     
      Non è lieta, ma pensosa;
      Non v'è plauso, ma silenzio,
      Non v'è pace ma terror.
      Come il mar su cui riposaSono immensi i guai d'Italia,
      Inesausto è il suo dolor.


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Secondo) La scuola liberale e la scuola democratica
di Francesco De Sanctis
pagine 590

   





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