In quei tempi remoti c'era un'Italia tanto differente dall'Italia presente, forte, unita nella Lega lombarda, che costrinse l'imperatore a vergognosa fuga; e c'erano le due forze, che pe' romantici andavano sempre unite, religione e patria, papa e carroccio. Bisognerebbe fare la storia di que' patrioti perché ne rimaneste scossi, perché poteste vedere quanto dolore dovevano sentire pensando che un'Italia cosí fatta non la potevano ancora ottenere.
Questi erano i pensieri ed i sentimenti che ancora vivevano nel cuore di Berchet; ed in un momento d'ispirazione, gli viene l'idea di rappresentare, sotto forma di Fantasie, due Italie: quella della Lega lombarda, quale la dipingeva D'Azeglio nei suoi quadri, quale la rappresentava il Tosti nella sua storia, quale la vagheggiavano Guerrazzi e D'Azeglio per cavarne romanzi; e poi, di fronte alla prima, come innanzi a uno specchio, l'Italia del suo tempo, per dirle: mira quali furono i tuoi maggiori, e vergognati.
Sono cinque fantasie, cinque quadri, dove i pensieri, i sentimenti di disperazione, d'ira, d'indignazione, poeticamente pigliano faccia fantastica, diventano obbiettivi, si fanno storia; come avviene quando l'uomo non pensa, non sente, ma vede quel che ha pensato e sentito. La Lega lombarda offre quasi tre atti del dramma, - il giuramento, Legnano, la pace di Costanza. In mezzo a questi ricordi sorge qualche motivo di dolore che ci conduce subito a dire: Oh se l'Italia di oggi fosse cosí! E quando questi movimenti contrari pigliano corpo, perché diventati potenti, la rappresentazione dell'Italia antica s'interrompe e succede la visione dell'Italia qual'era mentre il poeta scriveva, in altri due quadri.
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