XII
GIAMBATTISTA NICCOLINI
Dodicesima9 lezione del prof. Francesco De Sanctis.
Se ora, terminato l'esame di Berchet, volessimo per poco riassumere quel che si è fatto quest'anno, troveremmo dapprima sulla scena la figura giovanile di Mazzini, che in sé ha personificato il movimento del secolo, in Italia. Ho cercato poi di fare il corteggio a quella statua, corteggio democratico, di uomini i quali han seguito lo stesso indirizzo di idee. E, facendomi indietro, v'ho presentato le voci del 21, - voci del Mezzogiorno, Rossetti e Colletta, voci del Nord, Giovanni Berchet.
Nella storia c'è una certa comunione di spiriti - dov'è la fonte del progresso; - sí che uno si trasfonde in un altro con sembiante piú accentuato. Se con l'immaginazione vi portate ora a Livorno, e leggete l'Indicatore livornese, trovate belli ed entusiastici articoli sulle Fantasie di quel Berchet che non si ardiva nemmeno di nominare e s'indicava col titolo di Esule, su' Profughi di Parga, sulla Clarina, ne' quali sentite l'impressione che quelle poesie producevano sul giovane autore di quegli articoli, su Giuseppe Mazzini. Se vi spingete ancora indietro a guardare quello che abbiamo esaminato negli altri due anni, avete innanzi una eletta schiera di pensatori e di letterati, Troya, Manzoni, Grossi, Rosmini, Balbo, D'Azeglio, Gioberti. Quando vedete tanta vita a Torino ed a Milano, e il riflesso di essa vita nelle province meridionali, credo vi domandiate: - ma Roma? Qual'era la vita di Roma a que' tempi? - Era vita papale, vita di antiquari e di puristi.
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