L'ingegno non č solo nell'idea nuova o nel ricreare l'idea vecchia, ma nell'impossessarsi di essa, nel farla vostra, parte della vostra vita intellettuale, vedendone tutte le altezze e tutte le profonditá - facoltá sintetica e analitica - ; nello studiare l'argomento in modo che la forma la quale gli date, sia cavata dal vostro interno.
In Niccolini vedete idee che sono di altri; spesso lo dice egli stesso con molta candidezza: non sono originali, e non le ha studiate, e non vi si č profondato, né si č sollevato un poco a guardarle dall'alto, sí che manca il calore interno da cui nasce la veritá dell'espressione. Poiché consideriamo l'ingegno da questo elevato punto di vista, cosa ci puň sembrare l'espressione di Niccolini, se non quella fredda espressione di cui vi ho parlato? L'espressione o stile č la fisonomia del mondo creato da voi: quando in noi non c'č lavorio, cosa puň essere il nostro stile? Quello che č lo stile di Niccolini, una bella statua, castigata, levigata, senza crespe, senza errori, talora ammantata di porpora, - brillanti descrizioni, frequenti tirate e movimenti oratori, specialmente nelle tragedie. Ma alla statua manca qualcosa, le manca l'occhio, e l'occhio č lo stile, l'espressione esterna di ciň che č dentro.
Tal'č la correzione che distingue Niccolini da' pedanti, ma lo fa rimanere fra gli scrittori di second'ordine. - Potreste dirmi: č un giudizio molto severo che ci date di lui, di questa correzione che, in sostanza, č un certo fondo di indifferenza il quale non produce simpatie, né amore, né odio.
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