Mentre pare si prepari qualche cosa, viene un cardinale e pronunzia l'interdetto: la chiesa di San Pietro č chiusa, tutta la turba si prosterna e prega perché la chiesa si riapra, e si suonano le campane, e i preti tengono duro, e il povero Arnaldo appena scampa.
Sembra che tutto sia serio, e, se guardate bene, trovate un uomo di buone intenzioni, che sente il male e non capisce il mondo in cui si trova. Egli vuol convertire il papa, ed č curioso che il papa vuol convertire lui. Il papa č un frate inglese, educato fuori delle lotte politiche, che ha molte buone idee. Alcuni lo aizzano contro il popolo, ed egli non vuol cominciare spargendo sangue. Domanda chi č che muove il popolo, gli dicono che č Arnaldo, ed egli: fatelo venire. Č sicuro che, parlando in nome di Dio, riuscirá a convertirlo. Ed Arnaldo, fermo nelle sue idee, va per farle abbracciare dal papa. E ne viene una lunga scena: or minaccia l'uno, ora l'altro; e quando il papa apprende che deve lasciare il temporale, naturalmente, non oltraggia Arnaldo che ha promesso di lasciare illeso, ma lo manda via.
Dunque, non c'č qui l'uomo politico, serio che possa interessare. Ci č almeno il precursore, il quale sa che le sue idee non sono mature, eppure, non ignorando quale destino lo aspetta, va sicuro innanzi, dicendo: dal mio sangue uscirá il trionfo delle mie idee?
Quel che pensava Arnaldo lo pensň il suo successore di alcuni secoli dopo. Si somigliano come due gocce d'acqua: amendue credevano essere precursori, e, per le tendenze, furono ristoratori del passato.
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