Da questo capitolo deduciamo dunque la morale seguente: gustiamo i piaceri leciti con somma prudenza; mai non lasciamoci dominare da essi. Fuggiamo quei piaceri che, pregiudicando altri, pregiudicherebbero noi stessi. Non vuotiamo per intiero il calice del piacere; dopo questo viene l'ebbrezza, la sazietà, il dolore.
Evitiamo dunque gli eccessi, uniformandoci alle nozioni d'igiene che verranno esposte in questo libro.
CAPITOLO II.
La giovinezza ed i suoi piaceri
PARTE PRIMA.
Adolescenza - Pubertà.
Adolescenza e sua igiene. - Questa bella età che si rimpiange sempre ha i suoi piaceri innocenti ed anche giovevoli alla salute. Essi consistono in giuochi meno o più rumorosi, come il salto, le corse, la ginnastica, la danza, il nuoto e qualche volta l'equitazione. Piaceri che, quando non affaticano di soverchio il fanciullo, sono giovevoli; perchè irrobustiscono i suoi muscoli; gli allargano il torace, consolidano la sua salute e lo rendono agile e destro.
Le malattie e le indisposizioni che affliggono questa età sono le bronchiti, i mali di gola, le eruzioni cutanee, le emorragie nasali, i colpi, le cadute, ma principalmente i flussi di ventre e le indigestioni. Quando le prime cure materne non bastano a guarire il giovinetto, allora la prudenza esige di chiamare il medico, perchè è meglio prevenire una malattia che guarirla. Secondo i casi giova all'ammalato delle bibite emollienti o diluenti.
I mali di corpo e le coliche provengono dalla ghiottoneria propria a questa età; dal mangiare cioè in quantità frutti succosi, dal rodere gli acerbi.
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