Voi che dovreste essere corteggiate ed adorate, voi che dovreste ispirare la poesia, l'amore, sarete da tutti fuggite, da tutti disprezzate. I vostri lineamenti gentili si altereranno, la vostra giovanile freschezza scomparirà per dar luogo a rughe precoci, il vostro colorito roseo darà luogo a una pallidezza livida. Oh! no, no fuggite questo vizio così abbominevole e funesto!
Non seguendo i miei consigli, invece di una gioventù brillante, d'un vicino matrimonio sereno e ridente, che vi farà gustare tutti gli ineffabili piaceri di sposa e di madre, non troverete sul vostro cammino che compianto, tristezza ed abbandono.
Spero che questa lettura vi sarà di giovamento, e se il vizio non è già radicato in voi, potrete svellerlo con forza d'animo e di volontà, e allontanare tutti quei mali che da questo derivano mediante alcune cure ragionate, un'alimentazione particolare, distrazioni, viaggi, esercizi fisici, ecc. Allora soltanto potrete vivere di un'altra vita, e diverrete ancora vispe, allegre e amate da tutti.
E ciò che dissi per le giovinette, fra le quali però questo vizio si osserva maggiormente, lo dico a voi giovani che foste d'animo sì basso per abbadonarvi ai pieceri solitari. Non vedete i mali che ne provengono, non vedete come voi perdete in gaiezza, in salute, in intelligenza?
Fino a che questo vizio vi dominerà, voi non potrete concepire nulla di nobile, nulla di grande; i vostri studi saranno per voi ardui, perchè svanita sarà la memoria, rimarrete ignoranti, e sarete spregiati da chi conosce l'abitudine vostra.
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