CAPITOLO XI.
Età virile e i suoi piaceri.
PARTE PRIMA.
Virilità.
La virilità è l'epoca più lunga della vita umana, poichè comincia qualche anno dopo della pubertà, e finisce giunti alla prima vecchiaia.
Questa è l'epoca la più felice della vita di colui che non è stato deteriorato dagli eccessi giovanili, dalle malattie o dalla privazione. È l'epoca in cui tutti i sogni giovanili ci lasciano, nella quale la riflessione prende il loro posto, e la realtà si presenta senza tante illusioni ai nostri occhi oramai fatti esperti. Una rivoluzione fisica e morale si è operata nel nostro organismo. L'amore scema per dar luogo ad un affetto profondo, a una sincera devozione. L'amicizia diventa un bisogno, e getta nel nostro cuore profonde radici. È in questo periodo che i gusti diventano più serii e ragionati, e che l'uomo tende a procurarsi una stato degno di lui nella società. Questa è l'epoca dei lavori utili, nella quale i piaceri sono meno strepitosi, ma più vivi, nella quale non si gustano le distrazioni se uon quando si hanno adempiti ai doveri di cittadino, di marito, di padre! Di marito e di padre, dico, perchè in questi anni l'uomo si cerca una sposa buona e gentile, e la donna un compagno laborioso ed onesto. Questo passo è il più importante della vita, e la prudenza di usare prima di stringere il nodo coniugale non è mai troppa, perchè da questa unione dipende la nostra felicità o la nostra sventura.
Ho detto che una grande rivoluzione si è operata nel morale dell'individuo; infatti esso non obbedisce come da giovane alle prime impressioni, ma si lascia guidare dalla ragione e dall'esperienza.
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