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      Però ricorderò ancora che coloro che sono ingordi e mangiano più del bisogno diventano stupidi, sonnacchiosi, pigri, vanno soggetti a malattie infiammatorie e possono con tutte le probabilità essere colpiti d'apoplessia.
      Gli uomini dovrebbero fare come fanno gli animali; mangiare e bere solamente quando hanno fame e sete, e non stuzzicare l'appetito per gustare gli squisiti cibi e le delicate vivande. Fin che si è giovani la costituzione è robusta, e non sente le tristi conseguenze degli eccessi, ma giunti all'età matura gli organi, trovandosi logorati, non prestano intiero il loro ufficio, e troppo tardi si rimpiangono i bagordi trascorsi.
     
     
      CAPITOLO XIV.
      Prima vecchiaia.
     
      La prima vecchiaia comprende nell'uomo il periodo dai 50 ai 65 anni, nella donna dai 45 ai 55. Periodo poi che in ambo i sessi varia in più od in meno a seconda della costituzione dell'individuo che gli fu trasmessa dai genitori.
      Questa età è per taluni piena di acciacchi, per altri scorre limpida e serena. È in questa epoca che si manifestano tutte le tristi conseguenze degli eccessi giovanili, è in questa epoca che si riprovano tutti gli abusi ed anche le soverchie continenze.
      Se invece nella giovane età l'individuo ha condotto una vita regolare, ed i disordini ed i vizi non hanno logorato i suoi organi, allora la prima vecchiaia può essergli grata, perchè ancora può provare varii piaceri. Quando però l'età del declino arriva si devono raddoppiare le attenzioni e le cure, perchè il minimo eccesso è in questa età fatale.


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Igiene dei piaceri secondo le età i temperamenti e le stagioni
di Auguste Debay
G. Gnocchi Editore Milano
1886 pagine 97