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      I piaceri che si provano in questa età non sono molto variati, perchè a 60 anni si affatica facilmente. Si cerchino quindi quei piaceri che richiedono minor spreco di forze muscolari. Si abbandoneranno dunque le passeggiate lunghe, le partite di caccia, di pesca, di campagna. Si cercheranno invece le riunioni d'amici nei caffè o nei clubs, i concerti; si frequenteranno i teatri, le accademie musicali, le case private, le distrazioni artistiche.
      Questa è l'età nella quale si attende con più pazienza ai lavori non faticosi. Per un pittore od uno scultore questa è l'età nella quale più diligentemente attende ai suoi artistici lavori.
      Nelle lunghe sere d'inverno questi buoni vecchietti cercano di scacciare la noia facendo una partitina agli scacchi, alle carte, a dama o a dominò.
      Inoltre il piacere più sviluppato in questa età è quello della tavola. In quest'epoca però non si bada alla quantità ma specialmente alla qualità del cibo, e al vecchio piace immensamente di vedersi davanti una tavola bene imbandita e ama gustare un po' di molti cibi squisiti. Si guardi però il vecchio dalla ghiottornia, perchè una sola indigestione può essergli fatale. Siate dunque prudenti, perchè anche il proverbio dice: Chi più mangia meno mangia.
     
     
      CAPITOLO XV.
      Dell'erotismo nella vecchiaia.
     
      Quando l'individuo, uomo o donna, è giunto alla vecchiaia deve astenersi assolutamente dai piaceri che procura l'amore.
      Quantunque la facoltà riproduttrice occupi la più gran parte della vita umana, pure finisce al cominciare della vecchiaia, ossia verso i 60 o 65 anni.


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Igiene dei piaceri secondo le età i temperamenti e le stagioni
di Auguste Debay
G. Gnocchi Editore Milano
1886 pagine 97