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      L'unico passatempo che resta all'ottuagenario è la conversazione. Però egli ama sempre discorrere delle passate cose, e trova che tutto una volta andava meglio, che il mondo presentava più attrattive, che insomma ora più non si progredisce e che si comincia a deteriorare.
      Così sembrano le cose a lui, perchè i suoi sensi affievoliti non funzionano che imperfettamente,
      E conducendo questa vita abbastanza monotona ogni giorno s'avvicina ad una morte serena e tranquilla. Pochi però arrivano alla morte senile. I più sono colpiti avanti la caducità.
     
     
      CAPITOLO XVIII.
      Dei sensi.
     
      Come la storia naturale ce lo insegna, cinque sono i sensi umani. La vista, l'udito, l'odorato, il gusto, il tatto. Per mezzo di essi noi siamo suscettivi di dolore o di piacere. I sensi ricevono la impressione esterna, la quale viene immediatamente trasmessa al cervello per mezzo dei nervi. Colui che possiede i suoi sensi in tutta la loro integrità può essere felice, perchè sopra essi agiscono tutti gli eccitanti della vita. Per ragioni plausibili ed incontrastate i fisiologi hanno collocato i sensi in ordine di merito come più sopra li abbiamo accennati. La vista occupa il primo posto, perchè è il senso il più delicato e sottile. La retina, principale organo della visione, è il prolungamento dei nervi ottici, è perciò quindi che gli occhi brillano del fuoco della mente. L'udito, che occupa il secondo posto, ha pure la sua origine nel cervello. È un senso abbastanza esteso perchè possiamo intendere i suoni più minuti a grandi distanze.


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Igiene dei piaceri secondo le età i temperamenti e le stagioni
di Auguste Debay
G. Gnocchi Editore Milano
1886 pagine 97