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      L'odorato, che ha col cervello meno intimità, ha anche una sfera d'azione poco estesa.
      Il gusto, che occupa il quarto posto, è ancora più lontano del cervello e non agisce se non colle molecole colle quali è in contatto.
      Il tatto infine, che occupa il quinto posto, è il più esteso, e si esercita immediatamente su tutti i corpi sottomessi alla sua azione. A seconda della corrispondenza e dell'armonia che esiste fra questi sensi, le facoltà intellettuali sono altrettanto sviluppate. Per esempio, le orecchie, gli occhi ben conformati trasmettono rigorosamente al cervello le sensazioni che provano.
      Siccome la vista e l'udito sono in maggior relazione col cervello, così questi, ricevendo le impressioni del bello, sono detti sensi superiori.
      Il gusto e il tatto invece, che ne sono più lontani, non ricevono che impressioni fisiche, perciò chiamaronsi sensi inferiori.
      L'odorato appartiene tanto alla prima, quanto alla seconda categoria a seconda delle occasioni.
      Quanto più i sensi superiori sono esercitati, tanto meno hanno preponderanza gli inferiori e viceversa. In generale un senso più degli altri esercitato sempre più si sviluppa e prepondera su noi. Per esempio, i fanciulli che hanno bisogno di mangiare sovente si mostrano ordinariamente golosi, ecc.
     
      PARTE PRIMA.
      Piaceri dei sensi.
     
      Vista. La vista, come senso superiore, è fonte di piaceri d'un ordine elevato. Questi piaceri colpiscono ordinariamente l'immaginazione, mettendo in attuazione le facoltà intellettuali. Infinite sono le impressioni che ci procura la vista, impressioni gradevoli o dolorose, diverse le une dalle altre, che fanno però sempre breccia nell'animo nostro.


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Igiene dei piaceri secondo le età i temperamenti e le stagioni
di Auguste Debay
G. Gnocchi Editore Milano
1886 pagine 97