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      Il sordo soltanto è insensibile a tutte queste note d'amore, di gloria, di ebbrezza.
     
      PARTE SECONDA.
     
      Della musica sull'organismo umano.
      La musica piace generalmente a tutti e specialmente a quelle persone che hanno la mente colta. Il suono musicale è il più numeroso fra gli eccitanti dell'udito. Si accetta sempre con piacere di assistere ad un concerto, ad un'accademia musicale, ad un'opera, ad una riunione, dove, come si dice, si fa un po' di musica. La musica produce più violenti i suoi effetti se il sistema nervoso dell'individuo è molto impressionabile.
      Infiniti sono gli esempi che ci offre la storia antica. Ne citerò qualcuno.
      Il musico Antigenita riscaldò talmente il cervello di Alessandro Magno suonando su un flauto Il Governo del Carro che il re, levandosi da tavola e gettandosi sulle sue armi, voleva far strage de' suoi commensali.
      Tepandro, musico spartano, pacificò col suono della sua lira una disputa che doveva decidersi con un duello.
      Tutti conoscono l'impero dell'arpa di Davide sopra il re Saulle.
      E potrei citare altri esempi, ma rimanderò il lettore alla Hygiène de la voix, dove ne può trovare di curiosi assai.
      La musica inoltre può estendere la sua benefica influenza anche su persone ammalate. Così si racconta che la lira di Chirone e il flauto d'Ismenia calmarono i dolori sciatici.
      Asilepiade ordinava certi motivi musicali contro la frenesia.
      Teofrasto si sentiva sollevato mediante la musica, da un affezione nervosa.
      Si conta altresì che una donna caduta in letargo da cinque giorni si risvegliò al suono della musica.


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Igiene dei piaceri secondo le età i temperamenti e le stagioni
di Auguste Debay
G. Gnocchi Editore Milano
1886 pagine 97

   





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