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      È sopratutto nell'inverno che il vecchio deve usare a sè stesso tutti i riguardi, perchè il freddo intenso è fatale a questa età. I suoi piaceri devono essere quelli del focolare, della lettura, della conversazione, dei giuochi di famiglia che occupano e cacciano la noia.
      È nell'inverno poi che si gustano maggiormente i piaceri dell'amicizia, perchè in questa stagione si stà lunghe ore coll'amico in conversazione. Un vero amico non è mai abbastanza custodito. L'amicizia è un porto dove si rifugia durante l'uragano, ove si felicita dopo il pericolo. Qual maggior gioia di quella di rivedere dopo molto tempo l'intimo amico, al quale si hanno mille cose da confidare, mille da sentire!
      L'inverno è anche la stagione più propizia ai pranzi, ai festini, ai banchetti. In questa epoca l'appetito è in tutti sviluppato; lo stomaco possiede maggior energia; le sue funzioni hanno luogo più prontamente, e può quindi digerire più presto una maggiore quantità di alimenti che nelle altre stagioni.
      È nell'inverno che si hanno le feste di Natale e quelle del primo giorno dell'anno.
      Quest'ultima in Francia è festeggiata da tutti, non solo dai bimbi che desiderano i regali, ma anche dagli adulti, ai quali tornano gradite le riunioni di famiglia.
      Il carnevale viene poi a portare l'allegria ai giovani, e procurare loro mille sorta di piaceri nei quali la folla delirante si getta a capo fitto.
      E quì termina l'opera, lo scopo della quale non solo era di accennare i piaceri delle diverse stagioni, ma bensì di cercare di assegnar loro un limite uniformandole alle norme dell'igiene.


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Igiene dei piaceri secondo le età i temperamenti e le stagioni
di Auguste Debay
G. Gnocchi Editore Milano
1886 pagine 97

   





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