Ma la sorella non badava a lei.
- ... Gli italiani? Tante pecore gli italiani. Ecco che cosa siete! Ed ecco anche come si spiega il fenomeno di questo stupido Quo vadis?
- Gl'italiani? Ma tu che cosa sei? - chiese Anna dispettosa, agitando le mani piene d'anellini falsi.
- ... No, - proseguiva Maria, rivolta ad Antonio, - io non leggerò mai un libro, che tutti leggono solo perché qualcuno ha detto che è bello. Ammetto anche che sia bello davvero, ma io non lo leggo appunto perché è passato attraverso l'ammirazione di una turba cretina che lo ha profanato...
Mentre ella parlava, Antonio non le staccava gli occhi dal viso. Egli provava una specie di brivido interno; sentiva un'onda di parole salirgli alle labbra, ma, come spesso gli succedeva, non riusciva a pronunziarne una. Il mento gli tremava lievemente. E Maria, accorgendosi benissimo che egli non riusciva ad esprimersi, s'irritò e cominciò a battere nervosamente l'estremità del manico d'un coltello sulla saliera colma.
- Eppure io so che tu hai voglia di leggere il Quo vadis? - disse Marina, la sorella maggiore - e tu dovresti leggerlo perché te lo ha regalato Antonio.
- Sicuro... - approvò la madre premurosa.
- Io non ammetto i regali...
- Ma tu leggi il volumetto dei Salmi, che ti ha regalato l'organista - disse Anna.
Maria non batté palpebra, ma un segreto impeto di collera l'assalì, contro le sorelle, contro la madre che si stuzzicava i denti, e sopratutto contro Antonio che taceva.
- Che cosa sono i regali? - riprese dominandosi.
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