- Leggi, Marina mia, leggi che bel vestito aveva la regina: eliotropio con pizzi gialli. Come doveva esser bella! Cara!
- ... Diceva quel secentista che la parola è il manico delle cose, - rispose Antonio, rivolto a Maria, - anche la bellezza, come la modestia, è una parola... Questo non impedisce...
- Di preferire la bellezza alla bruttezza - disse Maria, ma subito si pentì, perché Antonio era brutto. Egli però parve non offendersi; solo una vaga tristezza passò nei suoi occhi.
- Io credo la bellezza, riflesso della bontà - disse con voce grave. - Le cose e le persone belle non possono esser cattive anche se vogliono parerlo...
Si guardarono: ella si compiacque delle parole di lui, egli si sentì felice d'aver detto qualche cosa di grazioso. Vedendoli bene avviati, anzi completamente rappacificati, la signora si alzò e condusse via Anna: Marina si mise a leggere il giornale.
- Del resto tu forse hai ragione, - disse Azar, - il Quo vadis? non è poi quel libro meraviglioso che tutti vogliono. Vedrai che la critica insorgerà e lo demolirà, se non altro perché diventerà popolare come i Reali di Francia. Io, almeno, mi aspettavo qualche cosa di più: avevo letto che Nerone ci appariva diverso da come finora ce l'avevamo immaginato. Nel Quo vadis? certo, la figura di Nerone è evidentissima; ci par di vederlo, con le sue mani dal pelo rosso, col suo smeraldo, con la sua clamide; ma ricordiamo di averlo già veduto così altre volte, leggendo la storia.
- Ma questo sarebbe il merito...
- No. Non basta.
| |
Marina Antonio Maria Maria Antonio Anna Marina Azar Quo Reali Francia Nerone Quo Nerone
|