- E i libri non sono la vita? - ella rispose dispettosamente. - E del resto cosa è la vita?
Egli non rispose.
- Tu non rispondi perché... - cominciò ella irritandosi.
- Perché non so rispondere! Sì, è vero. Ebbene? Ma dirò anche io: cosa è il rispondere? Cosa è il parlare? Le più grandi cose si dicono in silenzio. Guarda la luna che sorge.
La luna sorgeva limpida sull'orizzonte d'oro: le stelle apparivano più vivide e più vicine nel cielo azzurro e profondo. I melograni si disegnavano su uno sfondo chiaro: un silenzio profondo regnava nel giardino selvatico.
Ad un tratto Maria chinò la testa sulla spalla di Antonio; egli vibrò tutto, si volse, le sorrise e mormorò:
- La felicità è questa. La senti? Mi vuoi bene?
- Sì - diss'ella con voce mutata.
Rimasero così alcuni istanti; poi Maria sollevò il capo e rise.
- Che hai? - domandò il giovine.
- Voglio raccontarti una storia. Vieni, passeggiamo.
Si alzarono e attraversarono il giardino, i cui angoli rimanevano chiusi in triangoli d'ombra umida e melanconica. L'ombra tenue dei melograni immobili proiettava un ricamo scuro sulla sabbia del viale, ai raggi obliqui della luna. Maria s'appoggiò al cancello di ferro traforato e guardò fuori: si vedeva tutta la collina coperta di pini marittimi, con in cima una chiesetta profilata sul cielo d'argento dorato, sul quale la luna saliva sempre più piccola e più pallida.
- Ho saputo una storia bizzarra - disse Maria. - Prima che l'abitassimo noi, viveva in questo villino un signore con una figlia stravagante come me.
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Maria Antonio Maria Maria
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