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      Ora tu sai che la collina e la chiesa appartengono alla Marchesa G... che vi fa continuamente celebrare messe e novene. Due anni fa il sacerdote incaricato dalla Marchesa di celebrare nella chiesetta, era un giovine tisico, d'una magrezza spaventosa, con due grandi occhi azzurri lucenti sul volto giallastro venato di rosso; l'organista, poi, era un vecchio malinconico, dall'aspetto signorile. Due infelici pei quali la morte si avvicinava sicuramente ma lentamente, quasi noncurante di toglier loro una vita più triste del nulla. La signorina che abitava qui vedeva spesso i due infelici: ne sentiva, forse più di quanto la sentissero loro, tutta la miseria, tutta la tristezza, e s'era messa in mente di dar loro un raggio di felicità, o meglio di vita, mentre essi agonizzavano. Nella chiesetta, nel sentiero, dappertutto, ella aspettava ora l'una ora l'altra delle due infelici creature e le affascinava col suo sguardo. Non una parola era stata mai scambiata tra la signorina e i due miseri; ma quando la vedeva, il giovane prete arrossiva e tremava; mentre il vecchio organista diventava più melanconico e, dopo, suonava melodie appassionate, brani di vecchie opere sentimentali che facevano ridere la fanciulla... Qualche volta, però, ella sentiva un profondo disgusto per la sua civetteria, e si domandava se, invece della pietà, non era un sentimento malvagio e crudele quello che la spingeva a tormentare i due infelici, come anche altre persone che ella credeva di amare sinceramente.
      - Maria, - disse Antonio, - tu vuoi farmi credere che quella signorina sii tu!


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Amori moderni
di Grazia Deledda
pagine 48

   





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