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      Il giovine volse le spalle al bianco panorama ove gli stagni riflettevano l'ombra dorata delle nuvole viaggianti, attraverṣ una viuzza tortuosa e parve destarsi da un sogno trovandosi ad un tratto in una piazza illuminata vivamente dalla luce elettrica, e animata, nonostante l'ora tarda, da una discreta folla. Davanti a una vetrina ancora aperta, Antonio vide Pietro che ragionava con un giovine alto, vestito elegantemente.
      - Addio - saluṭ Antonio senza fermarsi.
      Ma Pietro lo chiaṃ, gli disse che aveva una lettera per lui, e gli presenṭ il professore di storia, arrivato il giorno prima.
      - Piacere - disse Antonio, un po' seccato; ma tosto fu conquistato dal sorriso grazioso e dal simpatico accento del giovane professore.
      - Rassomiglia realmente a Maria - penṣ guardando la lettera sulla quale riconosceva la rozza calligrafia di suo padre.
      Ma rialzando il capo vide Pietro e il giovine che ridevano; e davanti a loro, coś belli, coś eleganti, lieti e pieni di vita sent́ un impeto di profonda tristezza.
      - Ella li amerebbe - penṣ. - Ah, ś, questi ella li amerebbe completamente!
      - Io sono stato qui, io sono stato là; io ho fatto questo, ho fatto quest'altro - raccontava intanto il professor Carradori, narrando dei suoi studi, dei concorsi, dei luoghi ove era stato: parlava con facilità e con gaia confidenza: e i suoi occhi limpidi splendevano, la sua bocca fresca sembrava quella d'un bimbo.
      La folla andava e veniva: passavano fanciulli, venditori di fiammiferi, un frate, qualche carrozza, signore che, secondo l'ultima moda, davano il braccio ai fratelli od ai mariti.


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Amori moderni
di Grazia Deledda
pagine 48

   





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