E sento che ella mi ama appunto perché sono diverso dai vagheggini del mondo nel quale le piace vivere.
- Mi ama? - pensò poi, ricadendo in un mare di amarezza. - Oh, no. Ella è composta di due personalità, e con una sola di esse mi ama: all'altra ripugna la mia figura, lo so, lo so. Ahimè, io posso avere mille personalità, posso essere vecchio, giovine, fanciullo, sognatore, pessimista, buono, cattivo, ma l'amo completamente, con tutte le forze dell'anima mia, in qualunque stato mi trovi. E forse ella è superiore a me perché si ribella e combatte una passione che non approva pienamente, mentre io amo ciecamente, e sono felice del mio amore infelice.
Di botto tornò a pensare a Pietro, ed a rivolgere il discorso a Maria, sedutagli accanto sotto il pergolato di vainiglie, al lume della luna che saliva dietro il tenue disegno dei melograni sfrondati.
- Maria, mio dolce amore, io ti amo, ti amo tanto! Tu non vuoi ch'io ti chiami "mio dolce amore", non è vero? Perdonami: è il cuore che parla.
- Sai, farò grandi cose per te, scriverò un bel libro, diventerò illustre. Tu vuoi così non è vero? O piuttosto tu non vuoi nulla, ma vuoi ch'io sia grande in me stesso, che non sia volgare, che non pensi a creare un'opera se questo pensiero non è già grande per sé stesso?
- Non sai una cosa? Mio padre ha paura che Pietro s'innamori sul serio di Agar Crivoski, quell'attrice dalle mani tinte. Vogliamo fare una cosa, dimmi? Io conduco Pietro qui, da voi, il più spesso possibile, lo facciamo innamorare di Marina?
| |
Pietro Maria Pietro Agar Crivoski Pietro Marina
|