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      Così pensando la guardava fisso, con occhi quasi ardenti; ed ella se ne accorgeva e lo corrispondeva con sguardi pieni di languore, che certo non erano tutti di civetteria rusticana.
      I due pastori, che bevevano e mangiavano a più non posso, si bisticciavano, col loro linguaggio figurato, e discutevano a proposito di Petru Loi dagli occhi cisposi, non accorgendosi che la fantasia di Colomba vagava in un campo pericoloso.
      Ma se ne accorgeva il Mulas, e sebbene Colomba gli piacesse oltre il necessario, rallegravasi in cuor suo che piacesse anche ad Antonio.
      - Egli potrà svagarsi - pensava; - povero diavolo, è così melanconico.
      - Dimmi, dimmi, - diceva a Colomba, avvicinandole il volto all'orecchio, - andremo alla festa del Miracolo, eh? Ti porterà in groppa al suo cavallo Antonio Azar, e tutte le ragazze morranno d'invidia, vedendoti con un professore.
      - Io andrò sola sul mio cavallo, - rispose Colomba; - non farò morire d'invidia nessuno.
      Poi domandò ad Antonio se nella città, ove egli viveva, gli uomini usavano cavalcare e se le donne andavano in groppa ai loro cavalli.
      - No, - disse egli, ridendo acremente, - ma son le donne che si servono degli uomini come di cavalli, e li domano anche se essi sono fieri come puledri.
      - Oh, oh!
      - Perché ridi? - disse Efes Mulas. - Eppure è così.
      - Non rido per questo, - ella rispose con brio, - ma perché quell'usanza c'è da per tutto, quando la donna è buona domatrice.
      - E tu saresti una buona domatrice!
      - Io? Più delle altre.
      - Vuoi provare?
      - Con lei non ne vale la pena.


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Amori moderni
di Grazia Deledda
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