Capitolo IIObjezioni
ARTICOLO I. Sul vitalismoDue teorie diametralmente opposte si affaccendarono sempre mai per dare una plausibile spiegazione dei fenomeni cosmici e delle loro cause produttrici, fin da quando lo spirito umano educato da molteplici relazioni sociali e da cognizioni accumulate per via di tradizione, crebbe abbastanza maturo per riflettere il pensiero sovra se stesso e sopra gli oggetti esteriori. L’una può essere chiamata la teoria del dualismo e l’altra la teoria dell’unitarismo assoluto. La teoria del dualismo ammette generalmente nel cosmo due principii, l’uno agente, l’altro paziente, l’uno imperante, l’altro suddito, l’uno intelligente, l’altro bruto. Ammette cioè come due enti distintissimi lo spirito e la materia. Virgilio con felice poetica divinazione espresse assai bene questa teoria quando cantò
Spiritus intus alit, vastamque infusa per artusMens agitat molem et magno se corpore miscet.
La teoria dell’unitarismo invece non ammette che un principio unico nell’universo, cioè la materia, alla quale appone i caratteri della eternità, dell’immensità, dell’intelligenza, come altrettante qualità dalla medesima non dissociabili.
Ora finché alla mente umana sfuggiranno le ultime ragioni delle cose, l’uomo non potrà fabbricare che teorie più o meno plausibili, più o meno appaganti, e come teorie appunto e nulla più che teorie stettero, stanno e staranno gli opposti sistemi dello spiritualismo e del materialismo, senza che né per l’uno né per l’altro vi sia probabilità di avere armi tanto decisive e argomenti tanto formidabili da debellare e uccidere per sempre la parte avversaria.
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