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      Il vero punto della questione non deve dunque consistere nella pretensione di fondare una dottrina, di spacciar dogmi o profferir sentenze, ma semplicemente nell’esaminare con attenzione, e nel ponderare spassionatamente quale delle due teorie abbia maggiori probabilità in suo favore.
      O m’inganno assai, o senza comparazione più numerosi sono i punti di probabilità per la teoria spiritualistica. E gli argomenti che mi traggono a questa conclusione sono principalmente forniti da quelle scienze medesime il cui compito si restringe alla pura cognizione della materia.
      La fisica elementarissima ad ogni passo insegna che la materia per se medesima è inerte, anzi con un singolare antilogismo le attribuisce la forza d’inerzia, come se l’inerzia fosse una forza, quando è invece evidentemente difetto di forza.(5) Non si saprebbe citare né anco un solo esempio che la materia, entro se stessa e da per se stessa, sia capace ad ingenerar moto. Si ha invece costantemente l’esempio contrario, ove la materia riceve il moto, lo porta e lo comunica, e giammai ne porta o ne comunica più di quel che ne abbia ricevuto. Suppongo il perfetto voto innanzi a me. Prendo un globo, poniamo di ferro, e lo slancio nell’infinito. Se il globo non trova ostacoli nel suo sentiero, nei quali di mano in mano trasfondere o trasformare il movimento che ha ricevuto, e così a poco a poco rallentarsi per infine fermarsi, correrà eternamente con moto uniformemente accelerato e in direzione costante. Ora suppongo che un materialista scorga questo globo nella sua corsa.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607