Egli giudicherà senza più che detto globo si muove di moto spontaneo e per virtù propria, e pronunzierà un solennissimo errore. Ecco dunque direttamente provata la possibilità che il materialismo sia dai fondamenti erroneo. E chi assicura il materialista che quando pronunzia la materia gode di moto proprio non incorra nel solennissimo errore avvertito di sopra? Gl’insegnamenti della fisica, pertanto, predicando la materia inerte e inabile per se medesima alla semovenza, perorano la causa della teoria dualistica.
E non meno gl’insegnamenti della chimica. Epicuro, l’antichissimo padre del materialismo, con inconcepibile divinazione ha precorso molti secoli nella intuizione della teoria atomica. Meglio non l’avesse fatto, s’intende riguardo al suo sistema filosofico, giacché o mi inganno assai o la teoria atomica ormai trionfalmente insediata e forse per sempre assicurata, si mostra sfavorevolissima al materialismo. Infatti, ammessa la esistenza degli atomi è giocoforza ammettere che tutti e ciascuno posseggono le stesse stessissime qualità così attive che passive. E così devono avere, per ogni data specie chimica di materia, la stessa forma, la stessa grandezza, le stesse apparenze, la stessa sostanzialità o gli stessi costumi. È giuocoforza insomma accettare che gli atomi siano altrettanti individui assolutamente simili. Ora se così stanno le cose, come si spiega che gli atomi si aggregano tra loro, e, mossi come da una volontà unica, direttrice, concorrono a formare un altro essere, il cristallo, fornito di parti diverse e diversamente orientate?
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