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      «Oltre a ciò non si può a meno di distinguere dal modo di agire proprio delle forze molecolari quella congruenza di fini e di mezzi, quella facoltà di svilupparsi autonomicamente da per se stessi, la quale come un filo di luce attraversa tutti i corpi organici; non si può a meno di riconoscere una causa più profonda».
      Ecco un antivitalista, che in un momento di serena contemplazione scorda il sistema e rende omaggio al vitalismo; omaggio tanto sincero quanto spontaneo e inaspettato.
      Carlo Nägeli in una sua bellissima dissertazione Die Individualität in der Natur, Zurigo, 1856, sviluppa la questione dello spiritualismo sotto un punto di vista ben singolare.
      «Le forze, egli dice a p. 4 e 5, la cui natura ed essenza vera forma oggidì soggetto di contestazioni, sono la forza vitale e la forza spirituale. La dottrina che nega entrambe» (avrebbe dovuto dire la teoria) «si dinota col nome di materialismo. Non dobbiamo noi però confondere l’una coll’altra forza: possiamo benissimo ripudiare la prima, ed accettare la seconda».
      «... La nascita di un granello amilaceo oppure di una cellula pare a me che non presenti fenomeni diversi da quelli concomitanti la formazione di un cristallo; soltanto che sono più complicati».
     
      «I fautori della forza vitale ci obiettano, che noi nei nostri laboratorii non possiamo costrurre né cellule, né tubuli nervosi, né fibre muscolari. Io non intendo affermare che verrà quel giorno in cui noi riusciremo a tanto; giacché io sono persuaso che non giungerà mai. Ma del pari noi neanco possiamo costrurre un cristallo.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





Nägeli Die Individualität Natur Zurigo