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      Questa e non altra sarebbe secondo Darwin la causa dei mirabilissimi adattamenti organici dei corpi viventi.
      Come si vede, Darwin con questo sistema viene ad escludere completamente nella organizzazione degli esseri forniti di vita, l’intervento e il concorso di un principio presciente, intelligente e libero; e non fa che ridurre a mere cause accidentali e fatali quegl’ingegnosissimi e talvolta complicatissimi apparecchi di cui sopra tenemmo parola.
      Mi riserbo in un altro lavoro che spero di poter pubblicare fra breve tempo, di dimostrare con valide argomentazioni:
      1° Che il piano di variabilità od albero genealogico trovato ed esposto dal Darwin è una plausibilissima teoria della origine delle specie;
      2° Che la interpretazione fatalistica datane dal Darwin è interamente fallita, assurda e da rigettarsi;
      3° Che l’interpretazione spiritualistica dell’istesso piano genealogico (con ammettere cioè che la causa delle variazioni sia il principio stesso intelligente e libero, informatore degli animali e delle piante) toglie via tutte le principali e poderose obiezioni sollevate contro il piano medesimo.
      Il successo straordinario ch’ebbe l’opera del Darwin e la profonda impressione che fece così estesamente, si spiega in primo luogo pell’incontestabile merito dell’autore che seppe posare la questione della variabilità delle specie sulla sua vera base, in secondo luogo pell’infinito scalpore e vanto che ne menarono i numerosi seguaci dell’odierno materialismo, i quali s’imaginarono di vedere coll’opera suaccennata assicurato il trionfo delle loro opinioni, e debellate per sempre le importune dottrine teleologiche e spiritualistiche.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





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