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      Infatti verso l’anno 1863 che potevano desiderare di meglio i materialisti? Non erano forse giunti all’apogeo del loro trionfo?
      Procede innanzi a tutti Berthelot e con elementi direttamente tolti al regno inorganico vi compone la materia d’indole organica.
      Sopraggiungono Pouchet, July ed altri; vi pigliano questa materia d’indole organica e ve la popolano d’una infinità di animali e vegetali infusorii spontaneamente nati.
      Da ultimo sopraggiunge il Darwin; vi piglia questi animali e vegetali infusorii e colla fantasmagoria della perfettibilità indefinita mediante la lotta vitale, a poco a poco ve li trasforma in esseri di complicatissima organizzazione, e vi presenta Aristotele come il discendente di un globulo vivente formatosi sotto gli occhi di Pouchet entro il seno di un liquido preparato da Berthelot.
      Non resta così dimostrato ad esuberanza ciò che predicano gran parte dei fisiologi moderni che gli esseri viventi sono semplicemente il risultato di forze chimico-fisiche? Che serve far intervenire nella formazione od evoluzione degli organismi l’azione di un principio intelligente e libero?
      Sentiamo come Schleiden nella già citata prefazione della 4a edizione de’ suoi Grundzüge ecc., intuoni il cantico della vittoria.
      «Mercè una semplice e lucida tesi dell’inglese Darwin infine anche la teleologia è definitivamente sbandita dalla scienza e rilegata nel campo delle meditazioni ascetiche e sentimentali, cui appartiene. Nel suo lavoro intorno alla origine delle specie C. Darwin stabilisce un principio ch’ei chiama legge della elezione naturale.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





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