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«Non compete a noi di sciogliere il quesito per che modo questo principio vitale possa ricevere impressioni da altri e differenti intermediarii che non sono i sensi esterni, e per che modo possa agire sulla materia. Che però nascano impressioni senza la mediazione dei sensi esterni è provato dal fatto della emigrazione degli uccelli che nella loro tendenza a lidi ignoti non sono già diretti da impressioni sensitive; e che lo spirito agisca sulla materia ce lo insegna la esperienza di ogni istante.»
Bastino queste citazioni per provare quanta analogia sussiste nel mio modo di vedere le cose con quello proprio di un tanto fisiologo, sotto l’ombra della cui autorità io intendo ricoverare la mia deficienza.
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Capitolo IIISulla tassonomia
ARTICOLO I. Sistemi tassonomiciDovendo esternare alcuni nostri pensamenti sulla tassonomia, c’incombe dapprima ordinare una discussione intorno ai sistemi tassonomici.
Devono naturalmente essere esclusi dalla discussione i sistemi empirici ed anco i sistemi artificiali, ai quali se non si può negare una speciale utilità (poiché vantaggiosi sono al tecnologo, al medico, all’esordiente ora in forma di catalogo ragionato, ora come uno strumento per arrivare a conoscere il nome degli esseri organizzati) si nega per altro che rispondano al fine preso di mira dal tassonomo filosofo, al fine cioè di avere ordinate le piante o gli animali secondo un piano intrinsecamente logico, filosofico e naturale.
Le disquisizioni e considerazioni mie sull’argomento mi portarono a concludere che i sistemi tassonomici logici sono divisibili in due categorie.
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