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      I partigiani di questa teoria non partono dalla negazione della specie, ma procurano averne quell’idea che meglio risponde ai fatti.
      Figuriamoci una pianta di Fragaria o Potentilla od Ajuga, la quale emetta circolarmente una quantità di stoloni, ai numerosi nodi dei quali si produca una pianticina novella. Figuriamoci che da ognuna di queste pianticelle si ripeta questo irraggiamento stolonifero e sobolifero; e così avvenga per un numero indefinito di volte.
      Facendoci a considerare in massa tutte queste pianticine uscite dallo stipite primario centrale, potremo sotto un punto di vista ammessibile considerarle come un unico individuo, comprendente la madre, le figlie e le nepoti; e ciò con tanta maggior apparenza di ragione in quantoché esistono realmente per qualche tempo i legami materiali, che corporalmente uniscono le nepoti alle figlie e le figlie alla madre.
      Ora qual differenza passa tra la moltiplicazione per gemme riposte in capo ai meritalli di uno stolone e la moltiplicazione per semi? Niun’altra, eccetto che in quest’ultimo caso il nodo che unisce le nepoti alle figlie e le figlie alla madre è un nodo virtuale ed ideale, mentre in una pianta stolonipara è un nodo materiale e corporale: il quale per altro, quando le pianticine hanno presa debita radicazione e fogliazione, non tarda a distruggersi ed obliterarsi, cessando allora ogni ulterior distinzione.
      Adunque per legittima induzione possiamo ammettere questi due teoremi:
      1°. Gl’individui componenti una data specie sono esseri naturali e reali.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





Fragaria Potentilla Ajuga