4°. Le specie subordinate ad un dato genere sono esseri naturali e reali.
Ora i tre termini sottorazza, razza e specie assolutamente e il termine individuo potenzialmente possono essere considerati ciascuno comeUn individuo complesso, costituito (in atto od in potenza) da un indefinito numero d’individui (estinti, viventi o futuri) più o meno simili, collegati tra loro dai nodi di consanguineità (discendenza, ascendenza, cognazione): nodi intersecanti lo spazio ed il tempo.
Fin qui i partigiani della teoria della immutabilità non possono essere in disaccordo coi partigiani della variabilità, a meno che non vogliano negare i fatti più accertati.(8)
Ma con logica inesorabile i variabilisti (mi si passi il termine) procedono innanzi, e notando come le diverse specie militanti sotto i rispettivi generi abbiano moltissimi punti di conformità nella struttura e nelle funzioni, cioè altrettanti indizii di consanguineità, si credono obbligati ad ammettere che il genere lungi dall’essere un’idea di collezione creata dalla nostra mente è in realtà esso pure un ente naturale e reale.
E come no se le specie subordinate ad un genere sotto il punto di vista delle loro differenze e somiglianze reciproche si diportano precisamente come le razze raccolte sotto una specie, come le sottorazze raccolte sotto una razza, e come gl’individui raccolti in una sottorazza?
Questa formidabile argomentazione la quale se da sé sola non vale a conferire certezza assoluta alla teoria della variabilità, vale per altro a conferirle quella certezza relativa che nasce da maggior probabilità, è rinforzata vieppiù dalla seguente considerazione.
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