Pagina (95/607)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Adiuvati noi dalle ordinate nozioni e principii sovra esposti, ci sarà facile compito di sciogliere questa contraddizione, e non senza sorpresa forse riesciremo a constatare come la fatalità in discorso sia risolubile in pretta libertà quando almeno si ponga mente alle origini ed al fine dei caratteri assunti e poscia abbandonati.
      Sopra già notammo non potersi ragionevolmente negare la qualità di esser libero al legislatore per questo solo che lo si vegga osservare le leggi da lui escogitate e concretate. Questo è appunto il caso per quel sapientissimo e liberissimo legislatore ch’è il principio vitale.
      Qualunque carattere nuovo assunto da un parente, può essere suscettibile di diventare ereditario per una serie più o men lunga di generazioni. Viene assunto per neomorfismo, vale a dire mediante un atto libero, viene continuato per padrismo vale a dire mediante un atto necessario, viene eliminato poi mediante un atto che può essere fatale e può essere libero. Deve ritenersi eliminato mediante un atto fatale, quando la eliminazione succede per atavismo cioè per reminiscenza e ripetizione del tipo avito che ne andava privo. Deve invece ritenersi eliminato per atto spontaneo quando la eliminazione succede per exutivismo.
      Riflettendo sui numerosi esempi di eliminazione di caratteri che ci sono forniti da entrambi i regni organici, noi troviamo in quasi tutti il vestigio di una intelligenza o per lo meno di un principio arbitrario. Scorgiamo anzi questo principio lottare gagliardamente contro la fatalità delle tendenze ereditarie, e uscirne vincitore se non nelle prime, nelle generazioni successive.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607