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      Ha dovuto parimenti lottare non poco per estirpare la loggia inferiore dell’antera divenuta affatto inutile; quindi è che esaminando parecchie specie di questo genere, scorgesi una graduale e lenta eliminazione di questa loggia inutile, la quale, quasi perfettamente conformata presso la Salvia officinalis, si va gradatamente atrofizzando presso altre specie, finché finisce collo scomparire totalmente.
      Mutato interamente e il concetto biologico e il corrispondente piano morfologico nella Salvia verticillata, la quale perciò secondo noi deve formare un genere a parte (come proporremo in fine di questo scritto) e così pure nel Rosmarinus officinalis. Ma tanto nella salvia verticillata quanto nel rosmarino, sebbene la fecondazione mediante gl’insetti venga attuata con un differente processo, e sebbene non esista e funzioni più la manovra meccanica dell’altalena, persiste però ancora sotto la forma rudimentaria di un piccolo o gracilissimo dente una traccia del braccio inferiore del connettivo.
      Ora il dente del connettivo nel rosmarino e nella Salvia verticillata, l’antera del braccio inferiore del connettivo in parecchie salvie, i due stami interni reperibili pure in parecchie salvie e perfino nel rosmarino medesimo, sono tutte produzioni inutili; sono, a rigor di espressione, materia plasmata indarno, ed è perciò che il principio vitale intelligente, rigido osservatore dei precetti economici, tende senza posa ad eliminare questo spreco, ma non riesce a conseguire l’intento se non che mediante una lotta diuturna e longanime contro le conservatrici tendenze ereditarie.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





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