I funghi dovettero essere comparsi lunghissimo tempo dopo. Lo prova fino all’evidenza la loro missione biologica che è fondamentalmente diversa da quella di tutti gli altri esseri viventi e che solo trova riscontro in alcuni animali infusorii. I funghi sono esseri essenzialmente parassiti, i quali, ove si eccettuino alcune specie piccole di piante ed animali viventi, hanno per missione d’impiantarsi sui tessuti morti e di scomporre rapidamente le materie prodotte dalla forza vitale. L’ordine economico della Natura è tale che i vegetabili creano la materia organica (proteina ed idrocarburi), gli animali l’assimilano e la trasformano, i funghi la distruggono. È il vero compito della trinità indiana, Brama, Visnù e Siva. Sotto quest’aspetto i funghi, uniti ai batterii e ad altri infusorii, dovrebbero formare un terzo regno, ma vi ostano i loro strettissimi rapporti morfologici coi licheni mediante l’anello degli ascomiceti.
Un fenomeno molto singolare è a mio parere la esistenza in parecchi funghi di cellule lattifere. Sono esse e per l’aspetto e pel contenuto affatto analoghe ai vasi lattiferi che non infrequentemente si trovano nei dicotiledoni, ma che invano si ricercherebbero presso tutte le altre acotiledoni, e, se ben mi appongo, anche presso le monocotiledoni. È una coincidenza questa che deve dar molto a riflettere e che Carlo Darwin sarà imbarazzato non poco a ricondurre all’atavismo. Infatti ammesso anche che i funghi e le dicotiledoni abbiano avuto nell’abisso dei tempi uno stipite comune, siccome questo antenato non potrebbe essere rinvenuto che nella serie dei licheni e delle alghe, e siccome in queste e in quelle è vano cercare traccie di cellule lattifere, veggasi quale conclusione esiziale derivi da questo solo fatto per la materialistica interpretazione Darwiniana basata in gran parte sull’atavismo.
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