Così fatto intervertimento è forse il fenomeno più bizzarro che presenti il regno vegetale.
Nelle rizocarpee e nelle licopodiacee (queste ultime comprendono 2 famiglie, una vivente cioè delle selagini, ed una fossile cioè delle lepidodendree), le funzioni biotiche si complicano. Non più una ma due specie si danno di spore. L’una, chiamata microspora, è una spora maschile; l’altra più grossa, chiamata perciò megaspora, è la spora femminile. La microspora subisce una specie di germinazione interna, e produce gli anteridii; la megaspora germina regolarmente e produce un proembrione ove nascono archegonii. La vesicola embrionale ivi racchiusa, fecondata che sia, germina e ne deriva un asse foglioso, che a suo tempo porta microsporangi e megasporangi.
Dunque il ciclo vitale delle rizocarpee e licopodiacee ha 4 fasi.
1°. formazione delle microspore e megaspore;
2°. formazione del proembrione;
3°. formazione degli spermatozoidi e delle vesicole embrionali;
4°. formazione della pianta.
Questa sporulazione bisessuale è un carattere della più alta importanza perché indica evidentemente il passaggio tra il gruppo delle proembrionate e delle lepidocarpee. Infatti morfologicamente e fisiologicamente il polline è omologo alle microspore. Morfologicamente poi le squame pollinifere ed ovulifere del pino sono omologhe alle squame microsporofore e megasporofore delle licopodiacee.
Questa sporulazione bisessuale è anche importante sotto un altro aspetto; perché insegna il modo con cui le conifere e le fanerante sono riuscite a semplificare di tanto il loro ciclo vitale, che, come è chiaro, non ha che due fasi, cioè
| |
|