È uno dei più strani gruppi di vegetabili, attesocché, mediante una complicatissima rete di caratteri ora fisiologici, ora istologici, ora morfologici, riunisce il gruppo delle proembrionate a quello delle antocarpee, ossia congiunge due gruppi che hanno enormi discrepanze sotto tutti i possibili aspetti.
L’ordine delle abietacee sovrattutto è singolarissimo in questo che riassume in sé i caratteri delle amentacee da un lato e delle licopodiacee dall’altro, tanto manifestamente e completamente che difficile torna il decidere se più avvicini le prime o le seconde.
Il cono od amento femmineo dell’ontano, checché in contrario penseranno alcuni i quali danno certamente troppa importanza ai caratteri della ginnospermia ed angiospermia, è una ripetizione morfologica la più patente che si possa desiderare del cono del pino. La costituzione del fusto poi, gli anelli concentrici della scorza e del legno, la comparsa delle antere (sebbene abbozzate), del polline (sebben bicellulare), il processo della fecondazione mediante i tubuli pollinici (sebbene assai più complicato per la circostanza di sacchi embrionali secondarii entro un sacco embrionale generale), la comparsa inoltre di un embrione a due o più lobi munito di albume, fanno del pino una pianta che potrebbe senza molto stento entrare fra le dicotiledoni genuine.
D’altra parte le abietacee e i licopodii hanno del pari i più stretti rapporti, specialmente nei caratteri delle foglie, delle squame della fruttificazione e dell’abito generale.
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