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      Un altro motivo dell’adozione del vocabolo antocarpee o fanerante, consiste nell’inclusavi idea del fiore, la quale, oltre essere un’idea di esclusiva significazione biologica come vedremo indica un carattere distintivo per eccellenza. Infatti il fiore, ad eccezione di alcuni muschi ed epatiche, ove comincia ad essere rozzamente abbozzato, non esiste che nelle dicotiledoni e nelle monocotiledoni.
      Nelle antocarpee la evoluzione istologica colla perfezione dei fascetti fibro-vascolari, e la evoluzione morfologica colla formazione d’un ovario normale placentifero giunsero all’apice del loro sviluppo, e chiusero la serie delle invenzioni organiche.
      La comparsa delle betulinee, tanto affini alle abietacee del gruppo precedente, e prime rappresentanti delle antocarpee, segna un’epoca importantissima nella storia delle evoluzioni del regno vegetabile, giacché in esse e con esse trovasi già compiuta la sopracitata serie delle invenzioni organologiche. Nelle betulinee il sistema fibroso-vascolare, le radici, il fusto, le foglie, i filamenti, le antere, il polline, gli ovarii, gli stimmi e gli uovoli hanno acquistato la loro ultima e definitiva forma tipica.
      Le altre famiglie delle antocarpee potranno differire in apparenza grandemente dalle betulinee, e con differenze che a prima vista sembreranno enormi, ma che in sostanza si dilegueranno mano mano che colla face della dottrina della metamorfosi, e colla scorta dei principii di biologia vegetale ch’esponiamo in questo scritto, si sapranno ridurre al vero loro giusto valore e peso.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607