La causa principale della debolezza ed insufficienza dei sistemi tassonomici fin qui escogitati per le antocarpee, consiste in questo che gli autori di detti sistemi sedotti dalla innegabile scala di progressione evolutiva che si verifica dalle alghe fino alla comparsa delle antocarpee, non videro come la progressione medesima si è arrestata e chiusa al comparire della prima antocarpea, ed erroneamente supposero che avesse continuato il suo corso attraverso alla formazione delle numerosissime specie dicotiledoni e monocotiledoni.
Al genio di Tournefort ma soprattutto all’occhio divinatore che Linneo possedeva per i veri rapporti naturali, noi dobbiamo se la maggior parte dei generi oggidì stabiliti, salvo non poche correzioni da introdursi gradatamente di mano in mano che si scoprano nuove relazioni o meglio si pesino le già cognite, sono veramente naturali, e rispondono perciò ad un tipo anziano comparso per evoluzione in un dato punto di tempo e di spazio, tipo che può essere estinto o tuttavia vivente. E qui per amor del vero è d’uopo lamentare come molti autori posteriori a Linneo, invece di perfezionare l’opera sua, intesero piuttosto a deteriorarla frastagliando i generi con grave detrimento del retto senso tassonomico. Potrei citare una infinità di esempi, ma mi restringerò ad uno soltanto. Linneo creò il genere Geranium che è veramente un buon tipo generico, a cui ridusse, per citare solo tre specie, il Geranium robertianum, il Geranium cicutarum e il Geranium triste. L’Héritier distrusse l’unità generica del Geranium, rispondente ad un tipo vero e reale, e la smembrò in tre generi, Geranium, Erodium e Pelargonium sceverando così il Geranium robertianum dall’Erodium cicutarium e dal Pelargonium triste.
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