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      Ora io non intendo menomamente dire che i tipi Geranium, Erodium e Pelargonium non siano stabiliti su basi solidissime. Sono realmente tre sottotipi naturalissimi corrispondenti a tre antenati che discesero da un tipo comune, più anziano; ma è questa una ragione bastevole per far scomparire dai quadri tassonomici la bella e solidissima unità superiore che Linneo così bene vide e sanzionò ne’ suoi immortali Genera plantarum? La linea di condotta da tenersi in questa circostanza, conformemente ai principii di una tassonomia filosofica doveva essere quella di conservare religiosamente il genere Geranium co’ suoi caratteri tipici e di subordinarvi tre sottogeneri Geranium, Erodium e Pelargonium coi loro caratteri sottotipici.
      Al genio di Linneo che ne’ suoi methodi naturalis fragmenta (Phil. bot. §. 77) propose 67 frammenti, corrispondenti presso a poco in valore e comprensione alle famiglie naturali, ma sopratutto al genio di Ant. Lorenzo Jussieu che co’ suoi Genera plantarum secundum ordines naturales disposita ha fino dal 1789 data al mondo un’opera, la quale, a differenza della maggior parte delle opere di storia naturale destinate ad invecchiare entro breve volgere di tempo, resterà eternamente giovine, noi andiamo debitori della fondazione di grandi unità tipiche superiori alle unità generiche, e corrispondenti esse pure ad un antenato che comparve nel globo ad una data epoca, molto più remota però di quella in cui comparvero i tipi generici subordinati. Il tipo di cotesto antenato, stipite d’una famiglia di piante, può essere del pari che i tipi generici e specifici, estinto o tuttodì vivente.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





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