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      1°. punto che tra le acotiledoni e le dicotiledoni esistono molti tipi intermedii, mentre neppur uno n’esiste tra le acotiledoni e le monocotiledoni, e per
      2°. punto che le monocotiledoni tipicamente convengono in tutto e per tutto colle dicotiledoni, e che quindi secondo la teoria della variabilità scaturirono da esse, non già dalle acotiledoni.
      Istologicamente le monocotiledoni non differiscono dalle dicotiledoni, almeno sostanzialmente; perocché tra queste ultime non poche specie si danno le quali nella disordinata dispersione dei fascetti fibro-vascolari nel tessuto midollare collimano appunto colle monocotiledoni. La differenza dei fascetti fibro-vascolari che sono definiti o chiusi nei monocotiledoni, e indefiniti o aperti nei dicotiledoni è tutta accidentale; è una conseguenza della posizione di detti elementi organici.
      Se come nella maggiore parte delle dicotiledoni, detti fascetti sono ordinati per modo da formare un circolo perfetto, il tessuto cambiale interno di ciascun fascetto fa per così esprimermi eruzione ai due lati, e viribus unitis cioè fondendosi insieme tutti i fascetti, viene a formarsi un anello o meglio una gran fascia cambiale conica che cresce indefinitamente. Se invece i fascetti trovansi originariamente disordinati, ben si comprende che il tessuto cambiale interno di ciascuno non può fondersi con quello dei vicini; quindi è che rimane soffocato nel suo sviluppo, restando così i fascetti chiusi e non suscettibili d’incremento salvoché alla cima.
      Sotto l’aspetto morfologico poi le monocotiledoni, mentre si appalesano diversissime dalle acotiledoni, mostrano invece organi ed apparati non soltanto omologhi ma identici con quelli delle dicotiledoni.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607